sabato 15 giugno 2019

RIACE E LA LEGA

Carlo Cuccomarino

 modello-Lucano  

 il crollo dopo il blocco dei crediti maturati  

 dopo la via crucis
 la caduta nel buco nero securitario
 in linea col declino generale 

Nella Riace di Mimmo Lucano, un dato è certo: alle europee,come alle comunali ha vinto la Lega di Matteo Salvini, il ministro dell’Interno nemico numero uno del sindaco sospeso. Alle comunali la lista espressione del sindaco Mimmo Lucano, «Il cielo sopra Riace», finisce terz’ultima 


Il vincitore ha il volto di Antonio Trifoli, autista di pullman/vigile urbano del paese. Ma la mente dell’operazione, preparata in prima persona da Salvini, è Claudio Falchi, suo emissario nella Locride per condurre la campagna, non prima di avere fondato in estate la sezione leghista alla marina di Riace. 
Se in Calabria il Movimento Cinque Stelle resta primo partito al 26,69%, pur perdendo 17 punti rispetto al 2018, e la Lega prende il secondo gradino con il 22,61%, a Riace, il paesino diventato simbolo dell’accoglienza dei migranti – al centro dello scontro giudiziario – la Lega viene premiata. Al partito di Salvini alle europee va il 30,75% (297 voti), seguito dal 27,43% dei 5S (265 voti) e dal 17,39% del Partito democratico (168 voti). Nel paese quattro voti vanno anche a CasaPound e tre a Forza Nuova.
Alle comunali il neosindaco Trifoli ha conquistato il 47,9% dei voti, 20 punti avanti Maurizio Cimino con il 29,1 e la candidata lucaniana, Maria Spanò, con il 29,1. Per soli 4 voti non scatta il secondo consigliere alla lista per cui Lucano non sarà neanche in consiglio. 
A Riace dunque la Lega ha vinto la competizione elettorale. In Calabria, il vicepremier leghista è il politico più votato alle urne europee, con 36mila preferenze, seguito dalla Cinque Stelle eurodeputata uscente Laura Ferrara, che ne ha ottenute 32.591. 

Why question. Perché a Riace ha vinto la Lega?

I riacesi non erano santi prima e non sono mostri ora. Sono la fotografia di questo Paese: solidale al momento di aprire le case di fronte alla richiesta di aiuto ma incazzati neri con tutte le difficoltà della vita.La storia straordinaria di speranza a Riace non è nata vent’anni fa con le elezioni ma con un’associazione, Città futura: quella storia non si spegne certo nelle urne come dimostra la nascente fondazione dal basso “È stato il vento”.
Ognuno ha la sua parte in questa storia. Nel bene e nel male. Su Riace, nel bene, perché migliaia di persone hanno voluto riconoscere in questo piccolo paese della Locride un luogo in grado di accogliere la speranza e l’hanno sostenuto con caparbietà. Aggrappandosi quasi fosse l’ultima spiaggia in questo declino generale. Tuttavia non è bastato perché i colpi inferti l’uno dopo l’altro sono stati pesantissimi e – diciamolo – con un accanimento non consueto.
La Lega ha vinto perché Riace, la sua esperienza, è stata sottoposta ad una lunga via crucis. Dalle ispezioni della Prefettura con relazioni positive sul progetto di accoglienza casualmente tenute nascoste, “sparite” per oltre un anno. Ai contributi statali per i progetti non versati da due anni (mettendo in ginocchio l’economia di un paese). Alle intercettazioni ambientali rese pubbliche con il solo scopo di alimentare maldicenze. All’arresto, all’inchiesta, allo sfratto della sede a palazzo Pinnarò, al “confino” e all’impossibilità di fare una campagna elettorale e via seguitando. È quasi impossibile elencare tutto quello che è successo in un attacco su più fronti. Si è dovuto organizzare una passeggiata (l’11 maggio) in mezzo ai campi fino a Stignano per permettere alla comunità di riabbracciare il suo sindaco dopo otto mesi di confino. Ma ormai il danno era stato inesorabilmente fatto.
A influire, più ancora della politica nazionale, è stata una ricaduta nel declino del paese. Sono bastati mesi della chiusura del progetto per cambiarne il volto. I riflettori internazionali, le fiction girate, i registi, gli artisti che hanno voluto essere presenti a Riace, l’interesse e l’affetto per Lucano da parte di piazze intere in tutta Italia, invece di portare consenso possono aver provocato invidia e maldicenza, mentre il regresso del paese avanzava e i cittadini tornavano a essere disoccupati e sottopagati.
La Lega da questo inverno aveva, tramite il suo delegato nella Locride, fatto promesse: in caso di vittoria sarebbero arrivati i soldi. Bastava una parola del Ministro e la Prefettura avrebbe pagato gli arretrati e la gente poteva finalmente respirare.
Per capire meglio bisogna sapere,infatti,che giovani di Riace,decine di esercizi commerciali e i pochi migranti rimasti sul posto,aspettavano da quasi due anni di essere pagati. Il sistema di Riace è crollato quando lo stato ha bloccato i pagamenti dovuti. Da quel momento è iniziato un lento e progressivo distacco dalla gente di Riace e dal suo Sindaco. Prima con dubbi sul suo operato,poi con una rabbia che montava man mano che passavano i mesi e che non si vedeva alcuna soluzione.
Mimmo Lucano diventava sempre più famoso e presente in tutti i mass media, riceveva onori mentre loro,la popolazione di Riace erano sempre più disperati. Poi l’esilio ha fatto il resto,tagliando ogni rapporto tra la gran parte della popolazione e Mimmo Lucano. La disperazione ha portato tra le braccia della Lega una buona parte dei riacesi. Così il voto è andato altrove, alla rincorsa di un sogno e di un leader che promette strabilianti cambiamenti.
Ma,non è finita qui. Hanno colpito un simbolo,ma non una prassi:ci sono tanti comuni nelle zone interne della Calabria che sono rinati grazie agli immigrati,esperienze che andrebbero raccontate perchè l’esperienza di Riace ha fatto scuola e non la fermerà nessuno.