giovedì 4 aprile 2019

INDIA: IL PARTITO DEL CONGRESSO PROPONE UN REDDITO DI BASE PER I POVERI

 nello stato del Madhya Pradesh

le misure di sostegno al reddito hanno apportato

“enormi miglioramenti in nutrizione, salute,

 istruzione, igiene ed equità"

La notizia è stata ripresa da The Guardian e rilanciata da BIN-Italia. La proposta è stata sostenuta –come si evince dalle dichiarazioni di Rahul Gandhi- dai migliori economisti dell’immenso Paese asiatico. Guy Standing, fra i maggiori sostenitore  del reddito di base, aveva già dichiarato che la misura di sostegno proposta dal Partito del Congresso “fosse un primo passo verso uno schema universale”

  
Il leader dell’opposizione, Rahul Gandhi promette un reddito di base per i poveri se eletto a maggio. Il principale leader dell’opposizione in India, Rahul Gandhi, infatti afferma che “è giunto il momento di affrontare definitivamente la questione della povertà” e questo è possibile attraverso l’introduzione di un reddito garantito per i cittadini più poveri del paese. Il piano è stato annunciato dal presidente del Partito del Congresso ed è modellato, anche se in maniera diversa, sui concetto del reddito di base universale (UBI).
Gandhi sta combattendo una difficile campagna elettorale contro l’incombente Narendra Modi, la cui popolarità è aumentata dopo i recenti scontri militari con il Pakistan. Le votazioni in India iniziano l’11 aprile e proseguono per altre sei settimane.
Secondo il programma di Gandhi, il reddito garantito proposto sarebbe destinato alle persone in difficoltà economica e l’ammontare si aggirerebbe intorno alle 12.000 rupie (£ 130) al mese. Lo schema proposto dovrebbe prende il nome di Nyay, che in Hindi sta per “giustizia”.
“È fiscalmente possibile”, ha detto Gandhi. “Abbiamo fatto tutti i calcoli, abbiamo chiesto ai migliori economisti; ci hanno tutti sostenuto”.
Al momento non è ancora chiaro se questa proposta sostituirà altri sussidi già esistenti.
Guy Standing, uno dei maggiori sostenitori della proposta di un reddito di base, ha dichiarato a gennaio che lo schema proposto dal Congresso fosse un primo passo verso uno schema universale. Ha ricordato inoltre come nella sperimentazione del reddito di base avvenuta negli scorsi anni tra le comunità povere nello stato del Madhya Pradesh, si sono dimostrati “enormi miglioramenti in nutrizione, salute, istruzione, igiene ed equità. In particolare ne hanno beneficiato le donne più degli uomini, le persone disabili ed anche le caste più deboli, riducendo quindi le iniquità presenti da decenni”.