Uniamo le nostre voci per denunciare i gravi pericoli dell’accordo sul Regionalismo Differenziato tra il Governo e le regioni Emilia-Romagna,
Lombardia e Veneto
MdP-Mediterraneo di Pace
aderisce all'appello di seguito pubblicato e rilancia l'invito a sottoscriverlo
FIRMA ANCHE TU!
presso Municipio -Aula Rostagno, Palazzo delle Aquile -
venerdì 19 aprile - ore 17:00
La mancata definizione degli stessi
Livelli Essenziali di Prestazioni (LEP) introdotti dall’articolo 117 della
Riforma Costituzionale per garantire, almeno in teoria, la coesione sociale, le
pari opportunità dei cittadini e la solidarietà tra i diversi territori del
paese e la loro sostituzione con “standard territoriali differenziati”
rappresenta non un percorso verso la valorizzazione delle autonomie ma
un’Istituzionalizzazione delle disuguaglianze e delle discriminazioni in
particolare nei confronti dei cittadini delle regioni meridionali.
Un dispositivo di cui abbiamo visto larghe
anticipazioni in questi anni con la progressiva sottrazione di risorse al
Meridione, con la violazione della stessa legge 18/2017 che prescrive
trasferimenti di spesa pubblica proporzionali alla popolazione di riferimento e
con la cancellazione di oltre la metà delle risorse dovute dal fondo di
riequilibrio dei Comuni.
C’è preoccupazione tra i cittadini
meridionali, e non solo, per la sottoscrizione di questo accordo di cui non si
conosce ancora il contenuto. L’iter voluto dal precedente Governo e per ora
confermato da quello attuale, prevede la possibilità che venga votato
integralmente e senza emendamenti dal Parlamento e una volta approvato potrebbe
essere ritirato solo col consenso delle Regioni che l’hanno sottoscritto.
Si configura così una lesione duratura
alle relazioni democratiche e al futuro di intere comunità di donne e di
uomini, in aperto contrasto con gli articoli secondo e terzo della Carta
Costituzionale che affermano il fondamentale compito di riconoscere
l’uguaglianza dei diritti per tutte e tutti e la rimozione degli ostacoli che
si frappongono al pieno sviluppo della persona umana.
Nel già complesso sistema paese italiano,
contraddistinto da profonde disuguaglianze sociali e territoriali, si rischia
di andare definitivamente nella direzione di un modello di cittadinanza
differenziata tra diverse aree del Paese.
Si affermerebbe il principio non delle
autonomie ma delle piccole patrie e del razzismo che è frutto di un decadimento
della cultura democratica e di una banalizzazione ideologica e interessata della
storia d’Italia, del suo controverso processo post-unitario, delle eredità di
un modello di sviluppo asimmetrico, dell’essere stato l’unico paese d’Europa la
cui crescita si è costruita anche sulla migrazione interna di milioni di
lavoratori.
Per questo facciamo appello:
• al Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella.
• al Presidente del Consiglio Giuseppe
Conte
• alla Presidente del Senato Maria
Elisabetta Alberti Casellati e
al Presidente della Camera dei Deputati
Roberto Fico
• a tutti i Deputati e i Senatori a
partire da quanti sono stati eletti a rappresentare le circoscrizioni
meridionali
Per bloccare la ratifica dell’accordo, attuare la definizione
dei LEP e tutti gli strumenti di garanzia dalla discriminazione sociale e
territoriale e permettere un reale confronto democratico in tutto il paese a
partire dalla presa visione del contenuto del suddetto accordo da parte
dell’opinione pubblica