venerdì 1 marzo 2019

DIDATTICA REPRESSIVA

-ufficio stampa MdP –

"SCUOLA DI POLIZIA"... continua la serie salviniana  


Nel pubblicare la nota studentesca e i comunicati dei sindacati di base, vogliamo esprimere anche noi solidarietà alle studentesse e agli studenti del Liceo Umberto I di Palermo, in merito a quanto accaduto lo scorso martedì 26 febbraio nella loro scuola che così come è stato rilevato dimostra lo spirito reazionario e repressivo che si è aperto con il progetto “Scuola Sicura”. Pertanto Mediterraneo di Pace invita l’associazionismo democratico e antifascista a fa sentire la propria voce a sostegno dei giovani liceali [accì]


LA NOTA STUDENTESCA
"Siamo degli studenti dell'Umberto I e volevamo informare la città e gli organi di stampa del grave atto intimidatorio che oggi abbiamo subito. Stamani, infatti, su richiesta del nostro preside, sono state mandate una squadra cinofila e due volanti nel nostro istituto al fine di perquisire tutte le classi. L'azione è cominciata alle ore 10 e agli studenti è stato imposto di uscire dalle classi mentre, al loro interno, gli agenti con i cani perquisivano i nostri zaini. Diversi studenti, minorenni, sono stati isolati dai propri compagni e chiusi all'interno della classe in presenza del dirigente scolastico e degli agenti. Senza un reale motivo diversi studenti hanno subito atteggiamenti dal tono chiaramente intimidatorio da parte delle forze dell'ordine, convocati in caserma e minacciati di presentarsi autonomamente perché, in caso contrario, sarebbero stati prelevati direttamente casa. Turbamento e paura hanno fatto presto a dilagare fra di noi che, improvvisamente, ci siamo trovati al cospetto di una situazione paradossale e inverosimile. Una squadra numerosa di agenti in divisa irrompere nelle nostre classi e, alla nostra richiesta di spiegazioni, tace. "Con rabbia ci chiediamo se questo sia il tipo di scuola che ha in mente il Ministro all'istruzione e tutta la Governance... è questo, dunque, che prevede il Decreto sicurezza? Per loro la sicurezza è incutere timore agli studenti? E' costruire una scuola in cui gli studenti vivano nell'ansia e nel timore di essere criminalizzati e maltrattati proprio nei luoghi deputati alla formazione intellettuale? Proprio nei luoghi in cui trascorrono la maggior parte del proprio tempo e che considerano uno spazio importante di socialità e crescita? Ci mandano la polizia e i cani, nel frattempo i tetti ci crollano addosso, siamo costretti a venire muniti di coperte per scaldarci e trascorriamo le ore di lezione in classi super affollate. Realmente, c'è qualcosa che non va! Pensando a quanto vissuto oggi affermiamo con certezza che il risultato ottenuto oggi dagli agenti e dal preside stesso, attraverso questa ignobile azione, sia stata la semplice criminalizzazione e la pura umiliazione di alcuni studenti davanti ai propri compagni e i propri professori e non sicuramente un passo avanti nella lotta alle droghe. Siamo fermamente convinti che la vera sicurezza non stia nella presenza della polizia nelle scuole, nella repressione e nella paura! Vogliamo la polizia fuori dai nostri spazi!"

COMUNICATO COBAS SCUOLA PALERMO- Scuola sicura?
Ciò che è accaduto (martedì 26 febbraio) al Liceo Classico Umberto di Palermo rispecchia un bruttissimo clima repressivo che viene instaurato con il progetto “Scuola Sicura”. Secondo quanto riferito dagli studenti, i Carabinieri, supportati da cani antidroga, avrebbero fatto uscire gli studenti dalle classi e perquisito gli zaini. Diversi studenti, minorenni, sarebbero stati isolati dagli altri compagni e trattenuti all’interno della classe, intimiditi dagli agenti senza un reale motivo. Tutto questo sotto gli occhi del Preside del Liceo che avrebbe dato il via all’operazione di polizia. Turbamento e paura hanno fatto presto a impadronirsi degli adolescenti. Ci domandiamo : questo è il modello di scuola per i nostri alunni? Questo è il messaggio educativo per le giovani generazioni? Sostituire il rapporto educativo docente/discente con il controllo poliziesco non fa parte della nostra cultura. Queste azioni criminalizzano e umiliano i nostri ragazzi ed acuiscono il disagio sociale. Attendiamo dal Dirigente Scolastico del Liceo Umberto chiarimenti sul suo operato e chiediamo al Dirigente Scolastico Provinciale di intervenire immediatamente per prevenire ulteriori abusi.
I COBAS vigileranno affinché ulteriori abusi siano fermati sul nascere.


IL COMUNICATO-USB
Esprimiamo la nostra solidarietà agli studenti e alle studentesse del Liceo Umberto I di Palermo, che hanno visto la propria scuola trasformata in un covo di pericolosissimi narcotrafficanti, con squadre cinofile e agenti che hanno perquisito aule e zaini, alla ricerca dei carichi di sostanze stupefacenti pronte a partire per l’est Europa e il Sudamerica. Sotta lo sguardo “severo” del Dirigente Scolastico, pronto a chiamare le forze dell’ordine per dare agli alunni una “prova educativa” che non dimenticheranno, il Liceo Classico Umberto I si è trasformato da storico luogo di formazione in istituzione repressiva, perfettamente inserita nelle nuove politiche securitarie volute dal Ministro Salvini. Condanniamo con forza gli eventi accadutl al Liceo Umberto I, chiediamo a tutte le organizzazioni sindacali cittadine di esprimere con chiarezza e senza mediazioni una netto rifiuto dell’atteggiamento portato avanti dal Dirigente Scolastico, nella convinzione che la funzione educativa della scuola pubblica non possa essere demandata alle forze dell’ordine, ma debba essere svolta nella sua pienezza da docenti e dirigente scolastico, rifiutando l’idea della scuola trasformata in caserma.