"SCUOLA DI POLIZIA"... continua la serie salviniana
LA NOTA STUDENTESCA
"Siamo degli studenti dell'Umberto I e
volevamo informare la città e gli organi di stampa del grave atto intimidatorio
che oggi abbiamo subito. Stamani, infatti, su
richiesta del nostro preside, sono state mandate una squadra cinofila e due
volanti nel nostro istituto al fine di perquisire tutte le classi. L'azione è
cominciata alle ore 10 e agli studenti è stato imposto di uscire dalle classi
mentre, al loro interno, gli agenti con i cani perquisivano i nostri zaini.
Diversi studenti, minorenni, sono stati isolati dai propri compagni e chiusi
all'interno della classe in presenza del dirigente scolastico e degli agenti.
Senza un reale motivo diversi studenti hanno subito atteggiamenti dal tono
chiaramente intimidatorio da parte delle forze dell'ordine, convocati in
caserma e minacciati di presentarsi autonomamente perché, in caso contrario,
sarebbero stati prelevati direttamente casa. Turbamento e paura hanno fatto
presto a dilagare fra di noi che, improvvisamente, ci siamo trovati al cospetto
di una situazione paradossale e inverosimile. Una squadra numerosa di agenti in
divisa irrompere nelle nostre classi e, alla nostra richiesta di spiegazioni,
tace. "Con rabbia ci chiediamo se questo sia il tipo di scuola che ha in
mente il Ministro all'istruzione e tutta la Governance... è questo, dunque, che
prevede il Decreto sicurezza? Per loro la sicurezza è incutere timore agli
studenti? E' costruire una scuola in cui gli studenti vivano nell'ansia e nel
timore di essere criminalizzati e maltrattati proprio nei luoghi deputati alla
formazione intellettuale? Proprio nei luoghi in cui trascorrono la maggior
parte del proprio tempo e che considerano uno spazio importante di socialità e
crescita? Ci mandano la polizia e i cani, nel frattempo i tetti ci crollano
addosso, siamo costretti a venire muniti di coperte per scaldarci e
trascorriamo le ore di lezione in classi super affollate. Realmente, c'è
qualcosa che non va! Pensando a quanto vissuto oggi affermiamo con certezza che
il risultato ottenuto oggi dagli agenti e dal preside stesso, attraverso questa
ignobile azione, sia stata la semplice criminalizzazione e la pura umiliazione
di alcuni studenti davanti ai propri compagni e i propri professori e non
sicuramente un passo avanti nella lotta alle droghe. Siamo fermamente convinti
che la vera sicurezza non stia nella presenza della polizia nelle scuole, nella
repressione e nella paura! Vogliamo la polizia fuori dai nostri spazi!"
COMUNICATO
COBAS SCUOLA PALERMO- Scuola sicura?
Ciò
che è accaduto (martedì 26 febbraio) al Liceo Classico Umberto di Palermo
rispecchia un bruttissimo clima repressivo che viene instaurato con il progetto “Scuola Sicura”. Secondo quanto
riferito dagli studenti, i Carabinieri, supportati da cani antidroga, avrebbero
fatto uscire gli studenti dalle classi e perquisito gli zaini. Diversi
studenti, minorenni, sarebbero stati isolati dagli altri compagni e trattenuti
all’interno della classe, intimiditi dagli agenti senza un reale motivo. Tutto
questo sotto gli occhi del Preside del Liceo che avrebbe dato il via
all’operazione di polizia. Turbamento e paura hanno fatto presto a impadronirsi
degli adolescenti. Ci domandiamo : questo è il modello di scuola per i nostri
alunni? Questo è il messaggio educativo per le giovani generazioni? Sostituire
il rapporto educativo docente/discente con il controllo poliziesco non fa parte
della nostra cultura. Queste azioni criminalizzano e umiliano i nostri ragazzi
ed acuiscono il disagio sociale. Attendiamo dal Dirigente Scolastico del Liceo
Umberto chiarimenti sul suo operato e chiediamo al Dirigente Scolastico
Provinciale di intervenire immediatamente per prevenire ulteriori abusi.
I COBAS vigileranno affinché ulteriori abusi siano fermati sul nascere.
I COBAS vigileranno affinché ulteriori abusi siano fermati sul nascere.
IL
COMUNICATO-USB
Esprimiamo la nostra solidarietà agli studenti e alle
studentesse del Liceo Umberto I di Palermo, che hanno visto la propria scuola
trasformata in un covo di pericolosissimi narcotrafficanti, con squadre
cinofile e agenti che hanno perquisito aule e zaini, alla ricerca dei carichi
di sostanze stupefacenti pronte a partire per l’est Europa e il Sudamerica.
Sotta lo sguardo “severo” del Dirigente Scolastico, pronto a
chiamare le forze dell’ordine per dare agli alunni una “prova educativa” che
non dimenticheranno, il Liceo Classico Umberto I si è trasformato da storico
luogo di formazione in istituzione repressiva, perfettamente inserita nelle
nuove politiche securitarie volute dal Ministro Salvini. Condanniamo con forza
gli eventi accadutl al Liceo Umberto I, chiediamo a tutte le organizzazioni
sindacali cittadine di esprimere con chiarezza e senza mediazioni una netto
rifiuto dell’atteggiamento portato avanti dal Dirigente Scolastico, nella
convinzione che la funzione educativa della scuola pubblica non possa essere
demandata alle forze dell’ordine, ma debba essere svolta nella sua pienezza da
docenti e dirigente scolastico, rifiutando l’idea della scuola trasformata in
caserma.