-Redazione PERUNALTRACITTÀ-
la città ha risposto subito alla chiamata degli studenti
Le ricostruzioni fatte degli inquirenti hanno confermato quella che, per molti,
era già una certezza, svelando anche un particolare inedito, i sei aggressori
sono membri di Azione Studentesca che, nata da Casaggi, è la formazione
giovanile di Fratelli d’Italia. All’interno di Azione Studentesca sono
cresciuti politicamente molti degli attuali esponenti di Fratelli d’Italia, tra
questi anche la stessa Giorgia Meloni. Le aggressioni – al vaglio degli
inquirenti c’è anche un episodio simile accaduto qualche giorno prima al Liceo
Pascoli in viale Don Minzoni – sono arrivate quasi in contemporanea con le
dichiarazioni di apprezzamento di Letta: “Meloni? Meglio di quanto ci
aspettassimo” e di Bonaccini: “Meloni non è una fascista, è una persona
certamente capace”. Le vicende fiorentine però tolgono la maschera agli
apprendisti stregoni del liberismo nostrano e ai loro morbidi oppositori,
mostrandoci l’anima nera del partito a capo della coalizione di governo.
Questa
aggressione è una sbavatura non da poco nel restyling della formazione di
destra. Giorgia Meloni e i suoi ministri cercano di rendersi affidabili per gli
alleati americani ed europei giurando fedeltà atlantista e praticando politiche
liberiste in perfetta continuità con il governo Draghi. Il fascismo non è
folclore da consegnare alla storia, come probabilmente vogliono farci credere l’attuale
e il futuro segretario del PD, che pure con Meloni e i suoi condividono le
politiche economiche e sociali a favore delle élite del paese e punitive verso
le classi popolari, il fascismo è vivo e vegeto e necessita risposte forti e
collettive.
Firenze
ha risposto subito e la manifestazione chiamata dagli studenti, a cui ha
partecipato la Firenze antifascista, ne è stata un prima dimostrazione. Il
fascismo non è il rigurgito di pochi nostalgici che vanno in gita a Predappio
facendo sfoggio di braccia tese, il fascismo è la violenza fisica dei pugni e
dei calci che abbiamo visto di fronte al Michelangiolo e quella istituzionale
degli sgomberi, delle politiche contro i poveri e contro gli ultimi di questa
di questa società. La violenza è una caratteristica intrinseca del fascismo,
così come l’intolleranza.
E
se il fascismo è sostanza e non è forma, non può esserlo nemmeno
l’antifascismo, buono per chiedere il voto utile in campagna elettorale;
l’antifascismo non può che essere militante e praticato ogni giorno. Firenze ha
risposto ma non dobbiamo mai abbassare la guardia.
Il
fatto che nessun esponente sia a livello cittadino che nazionale di Fratelli
d’Italia abbia condannato l’accaduto ci fa capire la vicinanza fra il partito
di governo e la sua componente studentesca. Inizialmente sono stati capaci
soltanto di parlare di violenza generica, scontri, rissa e poi è calato
improvvisamente un imbarazzante silenzio.
Gli esponenti della destra sempre intransigenti quando si tratta di condannare
un po’ di vernice lavabile lanciata sui palazzi da Ultima Generazione o le
azioni di disubbidienza dei No Tav si sono scoperti improvvisamente garantisti.
E
se nel primo comma della XII disposizione finale della Costituzione italiana è
scritto: “E’ vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto
partito fascista”, cosa si aspetta a sciogliere organizzazioni che
esplicitamente proprio a quel partito si richiamano?