Bloc-News della contronarrazione sociale
Rubrica settimanale su eventi e fatti in Sicilia -a cura RedazionePA-
ESC Live! – Cuba: Utopia controvento – Dibattito pubblico
Idee e pratiche per una politica fuori dagli schermi
Assemblea pubblica Ambulatorio BorgoVecchio sulla “Medicina Territoriale”
Libertà per Marwan Barghouti e i prigionieri palestinesi
“Ricchi e Buoni? Le trame oscure del filantrocapitalismo”- Presentazione del libro
L’anniversario delle prigioni-galleggianti:
“Una delle manovre più razziste degli ultimi anni”
Diritti in rotta. L’esperimento delle navi quarantena e
i principali profili di criticità
ESC Live! – Cuba: Utopia controvento – Dibattito pubblico
Ieri – con Marco Papacci (Presidente Associazione Italia-Cuba), Francesco Fustaneo (Giornalista), Massimo Ruggeri (ESC). Presenta e modera: Dionisia Bellavista (ESC). Sarà possibile interagire con i relatori e porre domande in diretta
Il tema: In Occidente la maggioranza delle persone associa Cuba con la salsa, col mare e con le spiagge dalla fine sabbia bianca, con ragazze bellissime e con le feste che per i turisti, dalla notte si prolungano fino al mattino; i più romantici a sinistra la ricordano ancora come la patria della rivoluzione in America Latina, la terra adottiva del “Che”. Dal canto loro le cancellerie occidentali l’hanno sempre dipinta come un’isola emarginata politicamente ed economicamente per via del regime comunista. I media non hanno esitato a raffigurarla come una nazione dove non vengono rispettati i diritti civili e con un’economia povera, tacendo però sull’embargo, sui sussidi alimentari erogati alle fasce più povere, sulle campagne economiche a sostegno dei disabili e sull’istruzione e la sanità gratuite, assicurate all’intera popolazione.
Proprio il modello sanitario ha contraddistinto l’isola caraibica nel mondo: una sanità svincolata dall’esclusiva logica del profitto e finalizzata alla crescita e al benessere umano. Tale concetto è così ben radicato a Cuba da renderla una delle nazioni con più medici cooperanti impegnati in operazioni umanitarie all’estero.
Proprio il modello sanitario ha contraddistinto l’isola caraibica nel mondo: una sanità svincolata dall’esclusiva logica del profitto e finalizzata alla crescita e al benessere umano. Tale concetto è così ben radicato a Cuba da renderla una delle nazioni con più medici cooperanti impegnati in operazioni umanitarie all’estero.
indiretta su FB pagina ESC e sul canale YouTube di ESC: https://www.youtube.com/channel/UCGm4yp-znQ77b2F_u-fW0Ow – [info/evento]
Idee e pratiche per una politica fuori dagli schermi – comunicato
Ieri - ASSEMBLEA PUBBLICA al OfficinaRebelde Catania –
La nostra intuizione e massima aspirazione è quella di rompere con le rigidità e gli schematismi che paralizzano l’azione politica, con azioni immediate, pratiche, con attività sociali, culturali e mutuali che permettessero di portare l’immediatezza del sociale nel politico.
Noi viviamo gli spazi sociali come luoghi di condivisione, fuori dalle logiche del profitto, di saperi e di arte, di esperienze musicali, umane, di grandi riflessioni, luoghi dove si da vita a laboratori e si sostiene la cultura dal basso, luoghi al di fuori del proibizionismo moralista ed ipocrita della nostra società.
Noi viviamo gli spazi sociali come luoghi di condivisione, fuori dalle logiche del profitto, di saperi e di arte, di esperienze musicali, umane, di grandi riflessioni, luoghi dove si da vita a laboratori e si sostiene la cultura dal basso, luoghi al di fuori del proibizionismo moralista ed ipocrita della nostra società.
In questa assemblea aperta ci racconteremo partendo da dove siamo e progettando assieme i prossimi passi fino all’estate. Tratteremo della nostra politica nel popolare quartiere di San Berillo, anche attraverso le esperienze del nostro sportello di mutuo aiuto, dei prossimi passi che ci porteranno all’accoglienza della delegazione zapatista in Italia, dei prossimi progetti, laboratori, attività culturali!
Se hai progetti, idee, proposte o semplicemente sei in cerca di uno spazio di socialità e confronto politico fuori dagli scheRmi… non ti resta che partecipare!
Come gli zapatisti del Chiapas, “Camminiamo domandando” e speriamo di trovare tante e tanti compagne e compagni di cammino lungo la nostra strada. E questa è solo la nostra voce, che non detta la linea ma annuncia nuove rivolte. [info/events]
Assemblea pubblica Ambulatorio BorgoVecchio sulla “Medicina Territoriale”
giovedì 15 ore 17:00 – Centro sociale Anomalia
Assemblea pubblica aperta, promossa dall’importante presidio comune qual è l’Ambulatorio sociale BorgoVecchio, è rivolta – in particolare – a “giovani, medici, infermieri che vogliano partecipare alle attività promosse da questo progetto di medicina territoriale”. Si ricorda che l’Ambulatorio è attivo da quattro anni presso il “Centro Sociale Anomalia”, svolgendo attività legate alla fruizione del diritto alla salute: visite specialistiche, attività socio-sanitarie, consulenze e seminari.
“In questo momento – segnalano gli animatori della struttura – si discute molto, a livello cittadino, della nostra proposta di adibire a “centro vaccinale di zona” gli stessi locali dell’Ambulatorio e del Centro sociale così da poter divenire centro di riferimento per la nostra comunità di quartiere in tema di vaccini”. Inoltre, in partenariato coll’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Palermo, informano di avere «avanzato richiesta per l’avvio di un progetto sperimentale per la vaccinazione dei “senza fissa dimora” che vivono nella nostra città. I nostri medici – dicono – sarebbero già pronti ma, per rendere ancora più significative e importanti simili iniziative vogliamo fare appello alle palermitane ed ai palermitani: partecipate e dateci una mano!»
Per quanto sopra messo in evidenza, l’Assemblea aperta alla cittadinanza «servirà proprio a definire alcune linee programmatiche e organizzative in vista dell’avvio delle suddette attività e degli altri progetti di cui l’Ambulatorio vuole farsi carico per continuare la propria battaglia politico-sanitaria sulla medicina di prossimità, territoriale, universalistica, gratuita». Insomma dal Borgo Vecchio parte un’iniziativa di partecipazione dal basso improntata sullo spirito di cura verso le fragilità sociali: le barriere di accesso ai percorsi di cura vanno abbattute; la salute deve essere bene comune!
“In questo momento – segnalano gli animatori della struttura – si discute molto, a livello cittadino, della nostra proposta di adibire a “centro vaccinale di zona” gli stessi locali dell’Ambulatorio e del Centro sociale così da poter divenire centro di riferimento per la nostra comunità di quartiere in tema di vaccini”. Inoltre, in partenariato coll’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Palermo, informano di avere «avanzato richiesta per l’avvio di un progetto sperimentale per la vaccinazione dei “senza fissa dimora” che vivono nella nostra città. I nostri medici – dicono – sarebbero già pronti ma, per rendere ancora più significative e importanti simili iniziative vogliamo fare appello alle palermitane ed ai palermitani: partecipate e dateci una mano!»
Per quanto sopra messo in evidenza, l’Assemblea aperta alla cittadinanza «servirà proprio a definire alcune linee programmatiche e organizzative in vista dell’avvio delle suddette attività e degli altri progetti di cui l’Ambulatorio vuole farsi carico per continuare la propria battaglia politico-sanitaria sulla medicina di prossimità, territoriale, universalistica, gratuita». Insomma dal Borgo Vecchio parte un’iniziativa di partecipazione dal basso improntata sullo spirito di cura verso le fragilità sociali: le barriere di accesso ai percorsi di cura vanno abbattute; la salute deve essere bene comune!
Libertà per Marwan Barghouti e i prigionieri palestinesi
giovedì 15 ore 18:00 – incontro Online dell’ Assopace Palestina
L’Associazione promotrice dell’iniziativa in favore del leader palestinese Marwan Barghouti, detenuto nelle carceri israeliane dal 2002, è da anni impegnata a contrastare ogni forma di razzismo e a favorire la costruzione di una società multiculturale basata sull’accettazione delle differenze e la valorizzazione delle diversità. Al dibattito che sarà trasmesso in diretta sulla pagina
Assopace Palestina parteciperanno: Fawda Barghouti (avvocata e moglie di Marwan), Arab Barghouti (consulente finanziario e life coach, figlio di Marwan), Leoluca Orlando (sindaco di Palermo). Inoltre, vi sarà la testimonianza di Munther Amira ex prigioniero che ha condiviso la cella con Marwan (Coordinatore dei Comitati di resistenza nonviolenta campi profughi di Aida). I lavori saranno coordinati da Luisa Morgantini (già vice presidente del Parlamento Europeo e presidente di AssoPacePalestina)
“Ricchi e Buoni? Le trame oscure del filantrocapitalismo”- Presentazione del libro
giovedì 15 ore 18.00 – su iniziativa del Caffè filosofico “B. Bonetti”
«Libere da ogni costrizione territoriale, le fondazioni filantrocapitaliste sono riuscite a occupare un campo d’azione sconfinato … Esercitano un ruolo ingombrante nella produzione di conoscenza, nell’affermazione di modelli, nella definizione di nuove strutture della governance globale». Ma l’aspetto più rilevante è il sistema delle corpose agevolazioni fiscali creato ad hoc negli stati dell’impero del capitale, in favore della rete di fondazioni sostenuta dai nuovi filantropi-accumulatori.
Questi a grande linee i temi che saranno affrontati nel corso della presentazione del volume di Nicoletta Dentico, Ricchi e Buoni? Le trame oscure del filantrocapitalismo (Editrice missionaria italiana, pp. 288), in cui si tenterà di dare risposta alla domanda: «Che cosa legittima politicamente l’idea di un incentivo sulle tasse a questi miliardari e alle loro fondazioni? Quali vantaggi ne avrebbe una società, se si utilizzasse invece la tesoreria pubblica, perduta a causa degli incentivi, per produrre il bene comune?».
Ne discutono con l’autrice Ninni Cirincione e Antonio Minaldi del “Caffè filosofico B Bonetti”.
diretta online su GOOGLE MEET (codice:yztfjozxrx) e sulle pagine FB: Laboratorio “A.Ballarò” e Associazione Culturale Malaussène [ info ]
L’anniversario delle prigioni-galleggianti: “Una delle manovre più razziste degli ultimi anni” – Nota postata da Costruire_info \ Spazio d’informazione autorganizzato
Esattamente un anno fa, il 12 Aprile 2020, il Dipartimento di Protezione Civile ha adottato un provvedimento per deliberare l’utilizzo di navi per la quarantena delle persone soccorse in mare. I firmatari di questo decreto, sotto il governo Conte II, hanno dei nomi e dei ruoli ben precisi:
– Capo della protezione civile (Angelo Borrelli)
– Ministro dell’interno (Luciana Lamorgese PD)
– Ministro delle infrastrutture e trasporto (Paola De Micheli PD)
Sulle navi-quarantena non sono mai state rispettate le normative sanitarie, per cui tutte le persone sono ammassate l’una sopra l’altra, essendo sottopost* a quarantene che superano di gran lunga i 15 giorni. Il trattenimento nelle navi quarantena comporta una violazione del divieto di discriminazione, poiché viene sottoposta unicamente a migranti che arrivano in Italia con barconi e in condizioni precarie.
Ad aggravare la situazione, le navi quarantena sono state utilizzate per svolgere un ulteriore smistamento tra migranti, che essendo reclusi in queste navi e non avendo possibilità di mettersi in contatto con associazioni/avvocati, venivano direttamente rimpatriati, violando ulteriormente i diritti umani. Non a caso, nelle navi quarantena, venivano portati anche migranti che già erano arrivati in Italia molti anni prima e che erano rinchiusi nei centri di accoglienza. Questo spiega come solo il 3 Novembre 2020, dopo il rinnovo degli accordi Italia-Tunisia, 40 migranti tunisini siano stati rimpatriati senza alcuna tutela legale.
Sono poche le notizie che ci arrivano dalle navi, poiché
È VIETATO FAR SALIRE I GIORNALISTI, CHE NON POSSONO ESERCITARE IL LORO DIRITTO DI CRONACA.
Conosciamo però alcune piccole storie
Conosciamo però alcune piccole storie
– nella Raphsody, sul porto di Palermo, a fine Ottobre 9 migranti hanno ingoiato lamette e vetri in segno di protesta, tentando il suicidio
– Abou Diakite, ragazzo di soli 15 anni, è morto in un ospedale di Palermo dopo la reclusione ed il mancato soccorso sopra la nave
Ancora queste prigioni galleggianti sono attive, a pochi centinaia di metri da noi.
Per quanto andranno avanti questi omicidi di stato?
Per quanto andranno avanti questi omicidi di stato?
Diritti in rotta. L’esperimento delle navi quarantena e i principali profili di criticità
Rapporto a cura del progetto In Limine dell’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI), in collaborazione con gli studenti della Clinica legale per i Diritti Umani dell’Università di Palermo. Aggiornato a marzo 2021
Nell’ambito del progetto In Limine, fra la seconda metà di maggio e gli inizi del mese di novembre 2020, sono state condotte interviste a 82 cittadini stranieri che, dopo il loro arrivo in Italia, hanno trascorso la quarantena a bordo di una delle navi messe a disposizione dal Governo. Attraverso le interviste, sono state raccolte informazioni in relazioni a tutte le navi-quarantena operative nel periodo della ricerca1 . Le informazioni presentate in questo report sono frutto di tale lavoro. Le interviste vertevano in primo luogo sulle condizioni materiali a bordo, l’accesso alle cure, la disponibilità dei dispositivi anti-contagio, la disposizione e divisione degli alloggi. In secondo luogo, si sono poste domande relativamente alle procedure di controllo alle frontiere e alle possibili violazioni dei diritti delle persone sottoposte alla sorveglianza sanitaria. A partire dall’osservazione e dall’analisi di tali questioni sono emersi alcuni profili problematici che caratterizzano l’utilizzo delle navi per la quarantena dei migranti entrati in Italia via mare. Prima fra tutte, si rileva la natura discriminatoria di questa prassi che incide direttamente sulla libertà personale di chi vi è sottoposto. Gli ostacoli all’accesso a un’informazione piena sulla propria condizione giuridica e alle procedure di asilo sono i punti centrali di questo nuovo “modello emergenziale” di gestione dei flussi in ingresso nato a seguito della pandemia globale. L’utilizzo delle “navi quarantena” ha inoltre una forte connotazione simbolica. Infine, dal punto di vista sanitario rappresenta una misura estremamente problematica. È opportuno, quindi, riportare quanto finora osservato in merito alla gestione di queste navi, evidenziando i profili critici e le violazioni di diritto osservate nel corso di questi mesi. (Report.pdf)