-Fulvio Vassallo Paleologo-
sulla Gregoretti la scelta era
unilaterale e arbitraria
Dalla prossima udienza del20 novembre saranno
dunque sentiti a Catania, nell’aula bunker del carcere di Bicocca, il premier
Conte e alcuni ministri del vecchio governo giallo-verde, ma anche di quello
adesso in carica, come nel caso dell’attuale ministro dell’interno Lamorgese. In realtà le dichiarazioni che potranno rendere a Catania i politici chiamati
in causa da Salvini sono già all’interno dell’atto di accusa predisposto dal
Tribunale dei ministri di Catania, sul quale si è pronunciato lo scorso gennaio
anche il Senato, concedendo l’autorizzazione a procedere ed escludendo la natura
collegiale delle decisioni adottate sul caso Gregoretti
a.
Il Giudice dell’udienza preliminare di Catania ha deciso un rinvio per svolgere un’ulteriore
attività istruttoria, come richiesto dalla difesa dell’ex
ministro dell’interno e dalle parti civili. Il gup di Catania ha
rinviato l’udienza preliminare di Matteo Salvini per il caso
Gregoretti al 20 novembre, quando sarà sentito il premier Conte e l’ex ministro
Toninelli, mentre il ministro degli Esteri Di Maio e la ministra
dell’Interno, Lamorgese, il 4 dicembre. Le dichiarazioni dei sostenitori del
leader leghista e dei suoi alleati rafforzano adesso il tentativo di
caratterizzare come “politico” il processo nei confronti dell’ex ministro
dell’interno, quando si tratta di accertare fatti penalmente rilevanti, sui
quali il Tribunale dei ministri di Catania aveva puntualmente individuato
responsabilità personali, che nulla hanno a che fare con il giudizio politico
sulla vicenda, come i leader del centro destra ed media a loro disposizione
tentano di fare credere.
Come avevamo previsto, sulla decisione
del Giudice dell’Udienza preliminare di Catania ha sicuramente pesato la prassi
seguita anche dall’attuale governo che continua a ritardare l’ingresso nelle
acque territoriali alle navi private che hanno soccorso naufraghi in acque
internazionali, magari dopo che la Centrale operativa della guardia costiera
(IMRCC) ha negato che si tratti di un evento di soccorso ricadente sotto la
propria responsabilità. Salvini intanto ha dichiarato:”Sono contento che debba
essere ascoltata anche l’attuale ministro dell’Interno Lamorgese e che le si
possa chiedere: avete fatto qualcosa di diverso l’anno successivo? Perchè in
decine di interviste si dice che l’iter è stato lo stesso, anche con una permanenza
di 11 giorni, e non 4, in attesa di ricollocamento”. Sono tuttavia evidenti le
condizioni in cui i naufraghi trascorsero i giorni a bordo della nave militare
Gregoretti. La difesa di Salvini ha insistito molto sulle buone condizioni di
“accoglienza” a bordo della nave, ma per la tipologia della stessa nave la
maggior parte dei naufraghi era ammassata in spazi all’aperto.
Può essere nascosto soltanto da
commentatori in mala fede il dato oggettivo che la nave Gregoretti era (ed è) una nave militare italiana, e che dunque i
naufraghi trattenuti arbitrariamente a bordo si trovavano già in territorio
italiano da quando erano saliti sulla nave, a differenza di quanto si è
verificato nel caso delle navi delle ONG che battono bandiera straniera, e che
vengono bloccate dopo avere effettuato soccorsi in acque internazionali. Tanto
che tale differenziazione viene ripresa anche dal Decreto interministeriale del 7 aprile scorso, che pur presentando
numerosi aspetti di illegittimità, non risulta applicabile al naviglio, privato
o militare, battente bandiera italiana, Vedremo poi, nel successivo processo Open Arms a Palermo, come lo stesso
Salvini abbia violato il diritto internazionale ed il diritto interno ordinando
arbitrariamente il blocco dei naufraghi a bordo della nave Open Arms, di una
nave appartenente dunque ad una organizzazione non governativa. Procedimenti
che hanno origine e natura diversa che non consentono alcuna generica
assimilazione.
b. La Procura di Catania ha insistito sulla richiesta di proscioglimento del senatore Salvini. Già il 20 settembre 2019 il Procuratore della Repubblica di Catania, a seguito della trasmissione degli atti da parte della Procura della Repubblica di Siracusa e della successiva attività istruttoria, aveva chiesto al Collegio per i reati ministeriali presso il Tribunale di Catania di disporre l’archiviazione del procedimento iscritto nei confronti del Ministro dell’interno Matteo Salvini «per infondatezza della notizia di reato».
La richiesta di archiviazione ribadita oggi dalla Procura di
Catania ha anticipato le tesi
sostenute dalla difesa dell’ex ministro dell’interno, come se lo stato di
diritto ed il rispetto delle leggi potesse piegarsi alle “istanze della
maggioranza degli italiani”, come sostiene Giorgia Meloni, o come se la “difesa
della sovranità, dei confini nazionali” fosse una ragione per eludere il
rispetto delle norme stabilite a difesa della libertà personale. Chi sostiene
che il processo Gregoretti abbia “natura politica” e che le scelte di Salvini
sulla Gregoretti siano in sostanza insindacabili perché finalizzate alla
“difesa dei confini”, come se questa potesse configurarsi come una causa di
giustificazione, abdica alla sua funzione di magistrato indipendente e rimette
alla polemica politica ed alle maggioranze nei sondaggi l’applicazione delle
leggi dello Stato, un precedente gravissimo che mina alle fondamenta lo Stato
di diritto e la Costituzione italiana. A sostenere l’accusa rimangono soltanto
poche parti civili, perchè nessuna delle ONG ha ritenuto di costituirsi in
questo processo, ma saranno in tanti gli italiani che affiancheranno l’impegno
delle parti civili a portare avanti l’accertamento di tutte le responsabilità
penali, individuate dal Tribunale dei ministri di Catania, che non possono essere coperte da un generico mandato per difendere la
“sovranità nazionale”, conferito
dagli elettori all’ex ministro dell’interno.
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