- Carmela Perretta -
a rischio macero diverse centinaia di volumi antichi
A seguito della Bomba
d’Acqua “esplosa” su Palermo lo scorso 15 luglio, che – fra gli altri danni
alluvionali riguardanti l’intera città – ha inferto una gravissima ferita alla
Biblioteca Centrale della Regione Siciliana, importante e fondamentale
istituzione della Cultura di livello non solo siciliano, pubblichiamo la
lettera di solidarietà inviata all’indomani dei fatti nefasti a tutto il
personale della Biblioteca e Direttore Carlo Pastena al suo, vergata da
Carmela Perretta. La lettera ha avuto l’effetto di squarciare la coltre di
silenzio che qualcuno stava tessendo sulla questione che riguarda il
patrimonio librario della BCRS: un bene comune – materiale ed immateriale
– di valore inestimabile, che non si può sottrarre alla fruizione della
collettività e che in questo momento necessita di un’iniezione di risorse
finanziarie per programmare gli interventi di recupero, conservazione e
restauro, se si vuole evitare il degrado irreversibile di quel che è ancora
possibile salvare
Caro
Direttore,
come
Lei può comprendere, non potevo stare lontana dalla Biblioteca nella quale ho
passato tutta la mia vita da bibliotecaria e da direttrice, spesso, purtroppo,
in momenti drammatici, come quando il tragico crollo del loggiato del Liceo
Vittorio Emanuele provocò la morte di tre operai e portò come conseguenza per
la Biblioteca la chiusura dall’ottobre 1979 al settembre 1984. Nell’arco di un
mese furono individuati e adattati alcuni locali in via Lo Bianco, per
accogliere gli impiegati e continuare il servizio al pubblico. In quella
circostanza i manoscritti e i libri rari e di pregio non subirono danni, anche
se si dovette provvedere a effettuare di volta in volta spostamenti di gran
parte del patrimonio raro e di pregio dai locali interessati al restauro e al
recupero degli spazi interessati dal crollo.
Pochi
giorni fa, in seguito al nubifragio che ha colpito la città di Palermo, oltre
ai problemi e ai danni causati ai nostri concittadini dall’allagamento per
fortuna senza conseguenze tragiche, un danno gravissimo ha interessato il
patrimonio librario più importante della Sicilia. Appresa la notizia del
disastroso allagamento della scaffalatura metallica della Biblioteca da un
breve articolo sul giornale La Repubblica, non ho potuto fare a meno di venire
in Biblioteca per esprimere a Lei e al personale tutto la mia partecipazione e
la mia solidarietà e per rendermi conto di persona della situazione, poiché non
avevo più né letto né ascoltato notizie riguardanti il disastro della
Biblioteca.
Vedere
i libri dovunque è stato possibile sistemarli perché potessero asciugarsi, sui
tavoli, sulle sedie, sul pavimento, mi ha colpito profondamente e mentre ho
apprezzato l’attenzione di tutto il personale nel trattare i libri con ogni
possibile cautela, mi sono posta gli stessi interrogativi che sin dal primo
momento si è ovviamente posti anche Lei.
Dove
poter sistemare i volumi man mano recuperati, dove trovare lo spazio adatto
(condizioni ambientali, sicurezza, vicinanza all’Istituto) perché vi venga
attrezzato un laboratorio dove per molti, molti mesi, i restauratori del
Laboratorio di restauro della Biblioteca, con la partecipazione eventuale di
operatori che vengano anche da altre Biblioteche italiane, dall’Istituto
centrale di Patologia del libro, possano eliminare muffe, restaurare dorsi e
copertine?
Gli
spazi della Biblioteca sono insufficienti da decenni e nonostante le
segnalazioni dei direttori fin da anni lontani, nessun locale veramente adatto
e adeguatamente allestito ha dato la possibilità di custodire e conservare e
tutelare in modo appropriato il patrimonio librario custodito in Biblioteca,
che è patrimonio di tutti, di tutto il Paese.
E
in questa situazione mi chiedo quando potrà riprendere il servizio pubblico di
lettura, quando la Biblioteca, con il suo prezioso patrimonio potrà essere
restituita alla città e al Paese, pienamente funzionante con i magazzini
librari riattivati e accessibili, con le sale di lettura funzionanti.
La
Biblioteca centrale è la più importante della Regione e non può fermarsi, è un
organismo in crescita, un Istituto che provvede alla custodia, alla
conservazione e alla tutela di un patrimonio librario importantissimo per la
cultura e per gli studi.
Per
tutto questo sono sicura che non mancherà a Lei, formatosi in Biblioteca,
studioso del libro, sensibile ai problemi dei ricercatori, continuare a trovare
la forza per affrontare una situazione che a mio avviso è molto, molto grave
perché mette a rischio tutto il patrimonio librario della Biblioteca e per
ottenere dall’Amministrazione regionale la necessaria attenzione di fronte a un
evento disastroso che non può rimanere chiuso tra le mura del Collegio massimo
dei Gesuiti e che richiede interventi adeguati e urgentissimi.
La
sua forza, caro Carlo, è sostenuta anche dalla disponibilità responsabile e
consapevole del personale, ma è chiaro che tutta l’abnegazione possibile non
basterà a scongiurare la perdita di testimonianze preziose per la cultura del
Paese.
Da
parte mia ha tutta la comprensione possibile e, se crede che in qualche modo io
possa essere di aiuto, io sono qui.
La
mia solidarietà e la mia partecipazione le ha già.
La
prego di comunicare la mia vicinanza e il mio incoraggiamento a tutti i Suoi
collaboratori, nella speranza, purtroppo non posso dire nella certezza, che da
parte di chi deve e può si trovi una soluzione rapida ed efficiente perché
quello che Lei sa che va fatto per il recupero dei volumi danneggiati e per la
riapertura in sicurezza della Biblioteca venga fatto con la dovuta
sollecitudine.
La
Biblioteca è riemersa nel 1948 dalle macerie della seconda guerra mondiale, ha
ripreso a funzionare nel 1984 dopo un restauro durato quattro anni, deve poter
riprendere a produrre cultura anche dopo questo ultimo, spero, disastro.
Un
abbraccio a Lei e un saluto cordiale al personale della Biblioteca
Sua
Carmela Perretta
Già Direttrice della medesima Biblioteca dal 1971 al 1995 la Perretta, durante il suo mandato ha tracciato il solco della mission istituzionale in ossequio al principio del dettato costituzionale, di cui all’art. 9 della Carta fondamentale – “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Lei stessa ha voluto ricordarcelo, dopo averla incontrata per ottenere la liberatoria finalizzata alla pubblicazione della missiva sulle pagine di Pressenza. Nel ringraziare Carmela Perretta per il suo intervento, anche Pressenza vuole contribuire alla causa culturale per il rilancio della Biblioteca Centrale della Sicilia a partire dalla pubblicazione della lettera che apprezziamo per il suo contenuto, sia sotto il profilo dell’alto valore umano sia sotto il profilo professionale per le considerazioni metodologiche adottate dai funzionari nell’emergenza data