sabato 23 novembre 2019

CILE. IL NUOVO FASCISMO OLTRE LE DITTATURE

COORDINAMENTO 8M

 appello a tutte le donne e 

alle femministe italiane 





«Continuate a sostenerci con azioni di solidarietà femminista, date visibilità alla repressione dello Stato, chiedete al vostro governo italiano e alle istituzioni che non permettano l’impunità, che si ponga fine alle violazioni dei diritti umani che continuano in questo Paese»

La morte de «La Mimo», Daniela Carrasco, è uno degli ultimi casi  le femministe denunciano le violenze dei carabineros in piazza 


«QUI TUTTE LE NOTTI ci sono barricate». A parlare è Victoria Adunalte, femminista, lesbica e attivista. Faceva parte dei giovani studenti in prima linea del ’79 durante la dittatura. È stata arrestata dal regime quando aveva 17 anni. «I giovani anche oggi sono in prima linea, questo mi dà una grande speranza e mi emoziona. Fa parte della storia del nostro Paese. Sono molto grata a questi ragazzi, ma il tema non è solo generazionale ma anche di classe. A protestare sono i poveri del Paese che in Cile sono l’80% della popolazione».
Secondo l’Istituto nazionale dei diritti umani, almeno cinque persone sono morte per mano delle forze di sicurezza e oltre 2300 sono state ferite: di queste, 1400 sono state raggiunte da colpi di arma da fuoco e 220 hanno subito gravi traumi agli occhi. Amnesty International ha condannato le gravi violazioni dei diritti umani: secondo l’associazione, le forze di sicurezza, sotto il comando del presidente Sebastián Piñera – principalmente le forze armate e i carabineros (la polizia nazionale) –, sono responsabili di attacchi generalizzati e dell’uso di una forza non necessaria ed eccessiva con l’obiettivo di colpire e punire i manifestanti.
«Le intenzioni delle forze di sicurezza cilene sono chiare: colpire chi manifesta per disincentivare la partecipazione, ricorrendo all’atto estremo di praticare la tortura e la violenza sessuale contro i manifestanti. Invece di prendere misure per fermare la gravissima crisi dei diritti umani, le autorità appoggiano questa politica della punizione da oltre un mese, col risultato che le vittime di violazioni dei diritti umani aumentano ogni giorno», ha dichiarato Erika Guevara-Rosas, direttrice di Amnesty International per le Americhe.