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appuntamenti ecologici politici sindacali sociali della settimana
Fridays For Future Palermo scende in piazza \ Dal Mare al Carcere \ Spazi del possibile: opportunità della rigenerazione \ Open Fields: Incontro finale e tavola rotonda \ Catania - No a Frontex \ Palermo - AbolishFrontex
Dopo la COP26 sui cambiamenti climatici il Fridays For Future Palermo scende in piazza per gridare forte: “Invertire la rotta è possibile ed è necessario ora più che mai” - Comunicato
Si è recentemente conclusa la COP26, l a Conferenza delle Nazione Unite sui cambiamenti climatici del 2021. Oltre 100.000 attivisti per il clima sono scesə in piazza a Glasgow, dove la COP26 si è tenuta , per ribadire la necessità di costruire un nuovo modello di sviluppo alternativo a quello presente che genera morte e distruzione ambientale. Tuttavia, i risultati della COP26 si rivelano , ancora un volta, insufficienti: in base ai calcoli dell'Agenzia Internazionale dell'Energia, con gli accordi attuali, nel 2100 il riscaldamento globale toccherà 1.8°C, superando 1.5°C che la scienza indica da decenni come soglia limite oltre la quale gli effetti della crisi climatica saranno irreversibili. Invertire la rotta è possibile ed è necessario ora più che mai. Se la politica non ci ascolta, la costringeremo a farlo continuando a scioperare. Per questo, VENERDÍ 17 DICEMBRE, scenderemo in corteo per le strade di Palermo. [segui informazioni - Fridays For Future Palermo]
La libertà di movimento è un diritto non un reato: “Dal Mare al Carcere: risultati e obbiettivi dopo un anno di ricerca - Palermo,venerdì 17 ore 18:30 – Arci Tavola Tonda (Canteri Culturali Zisa)
Nell’ultimo decennio, l’Italia ha arrestato migliaia di persone per il solo fatto di aver guidato, attraverso il Mar Mediterraneo, una barca con a bordo migranti: i cosiddetti ‘scafisti’. Ad un anno dall’inizio della ricerca intrapresa da Arci Porco Rosso, Alarm Phone, Borderline-europe e Borderline Sicilia sono molti gli obbiettivi raggiunti: la pubblicazione di un report, “Dal Mare al Carcere”, che racconta il percorso delle persone accusate di essere scafisti, analizzando e quindi denunciando la criminalizzazione della migrazione; l’apertura di un dibattito tra realtà molto diverse che costellano le sponde del Mediterraneo; ma, soprattutto, un’idea comune che prende forma, quella di abbattere la narrazione dominante nei paesi europei, che ritrae la figura del cosiddetto scafista come un criminale da punire in maniera esemplare, e di costituire una resistenza effettiva ai sistemi punitivi che vengono messi in atto nei confronti delle persone accusate di aver guidato una barca. Sono questi obbiettivi raggiunti che aprono orizzonti a nuove idee e aspirazioni. Costituire reti territoriali presenti intorno alle carceri, poter meglio raggiungere e supportare le persone criminalizzate per aver portato un’imbarcazione oltre la frontiera europea, poter capire più a fondo la loro esperienza, amplificarla e riflettere su come essere una rete solidale. Perché una resistenza forte è radicata sul territorio, è in strada, è dietro le sbarre, è RETE. Consulta il report «Dal mare al carcere» su www.dal-mare-al-carcere.info. Per ulteriori informazioni leggi il comunicato Arci Palermo\ Arci Tavola Tonda\Arci Porco Rosso
Presentazione all’Ecomuseo Mare ‘Memoria Viva’ : “𝗦𝗽𝗮𝘇𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲. 𝗜 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗶 𝗹𝘂𝗼𝗴𝗵𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗲 𝗹𝗲 𝗼𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗶𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲” Palermo, venerdì 17 ore 18:00 – ex Deposito locomotive di Sant’Erasmo
Il 17 dicembre il libro (FrancoAngeli 2021) arriva a Palermo. Il volume, edito nel 2021 per i tipi della “Franco Angeli”, indaga il fenomeno della rigenerazione a base culturale in Italia partire dall’esperienza di 𝙘𝙪𝙡𝙩𝙪𝙧𝙖𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙮, il programma nazionale dedicato ai centri culturali innovativi nati da processi di riattivazione dal basso promosso da Fondazione Unipolis. La pubblicazione, curata da Roberta Franceschinelli, racconta la diffusione negli ultimi dieci anni in tutta Italia di nuovi centri culturali multidisciplinari e ibridi in cui si sperimentano linguaggi e si indaga il contemporaneo fuori dai contesti tradizionali. Luoghi in cui convivono spazi per la produzione artistica, biblioteche di territorio, coworking, atelier di artigiani, sale per concerti o per il teatro, contesti di attivazione e riattivazione che recuperano siti abbandonati dismessi, parzialmente inutilizzati o rifunzionalizzati. L’incontro sarà l’occasione per riflettere su questi temi in maniera condivisa con i relatori presenti e tutti i partecipanti. vedi il programma
Open Fields – Incontro finale e tavola rotonda: prevenire e combattere il razzismo e la xenofobia - venerdì 17 ore 15:00 – Palazzo Ziino (via Dante 53)
Open Fields è un progetto che vuole contro i lavoratori e le lavoratrici di origine straniera nelle aree agricole dell’Italia meridionale. In questi territori, numerosi lavoratori e lavoratrici di origine straniera vengono impiegati nel settore agricolo e col loro lavoro permettono che molti prodotti (solo per fare alcuni esempi: il pomodoro, le arance) siano sulle nostre tavole e nei mercati. Un “lavoro”, però, che troppo spesso si inserisce in circuiti di sfruttamento, in cui i diritti sono costantemente lesi e i lavoratori e le lavoratrici subiscono pregiudizi e diffidenza diffusa. Il progetto, attraverso azioni di informazione, formazione, sensibilizzazione ed educazione alla cittadinanza, rivolti specificamente a studenti, operatori legali e operatori dell’informazione, ha cercato di costruire azioni contro le differenti forme di discriminazione dei lavoratori stranieri impiegati nel settore agricolo in Sicilia, Puglia e Calabria. [programma]
Catania - No a Frontex: Fermiamo i naufragi ed i respingimenti. Per un 18 dicembre solidale in una Sicilia aperta all’accoglienza! – comunicato Rete Antirazzista Catanese -sabato 18 ore 16 – Presidio di fronte alla sede di Frontex c/o piazza Maravigna
Da oltre 6 anni l’apertura a Catania di una sede Frontex , poco dopo il tragico naufragio del 18 aprile 2015 (oltre 800 morti), ha potenziato la militarizzazione dei porti e dei mari; la città di Catania è stata privata della sede storica dell’ufficio anagrafe (ex convento Santa Chiara), generosamente offerto in comodato d’uso gratuito dall’ex sindaco Bianco, trasferendo il servizio nel periferico quartiere San Leone.Negli ultimi anni la solidarietà è stata ulteriormente criminalizzata con forsennate e menzognere campagne sulla “sicurezza” grazie alle politiche antimigranti dei governi di centrosinistra e centrodestra che si sono succeduti. Proprio da Catania è partita la campagna anti ONG (“taxi del mare”) che ancora prosegue boicottando le navi umanitarie, le uniche rimaste a garantire preziosi soccorsi in mare. Quest’anno sono arrivati nelle coste italiane circa 63000 migranti ed oltre 30000 sono stati intercettati dai carnefici della cosiddetta Guardia costiera libica, lautamente finanziata dai governi europei ed armata da quelli italiani. Sempre a Catania durante il sequestro della nave Diciotti nell’estate 2018 in migliaia nel porto abbiamo manifestato per accogliere i 177 migranti, così come nel centro città fino alla sede di Frontex a conclusione della Carovana spagnola Abriendo Fronteras. A livello europeo sta crescendo la mobilitazione contro l’esistenza della agenzia della guardia di frontiera e costiera europea Frontex e nelle ultime settimane, soprattutto nelle Università, docenti, studenti ed associazioni si mobilitano per far cancellare al Politecnico di Torino il vergognoso accordo con Frontex per fornire cartografia, poiché ci si renderebbe complici della micidiale gestione securitaria delle frontiere della fortezza Europa, dalla rotta balcanica a Calais e Ceuta, dalla Polonia alla Sicilia. info-adesioni
Anche a Palermo #AbolishFrontex . La giornata internazionale “dei Migranti” e l’ipocrisia governativa: “Nel 2021 non può esistere la schiavitù… e invece esiste eccome!” sabato 18 ore 16:00 – Piazza Vigliena-Quattro Canti
La tratta di esseri umani è una forma moderna di schiavitù. Le vittime vengono maltrattate e minacciate dagli sfruttatori, che si occupano di reclutare, trasferire e procurarsi le persone con lo scopo di sfruttarle nella prostituzione, come forza lavoro o per la rimozione di organi. In questa situazione inaccettabile i nostri Governi, hanno il coraggio di festeggiare giornate come quella mondiale dei “diritti umani”, nonostante siano i primi a violarli e a pagare perché siano violati continuamente da paesi come la Libia. Oggi in questa giornata internazionale “dei Migranti”, che i nostri Governi hanno istituito con tanta ipocrisia, riteniamo opportuno gridare a gran voce per ricordare alla cittadinanza le 45.000 vite perse alle frontiere in questi anni e chiedere ai nostri Governi che la questione migratoria sia affrontata fuori dall’ottica emergenziale e della sicurezza dei confini, ma in quella della tutela dei diritti umani uguali per tutti/e, nelle agende politiche, in modo che nessuno debba più morire nel tentativo di attraversamento delle frontiere. Chiediamo alla nostra Unione Europea di abolire “Frontex”, istituire canali legali di ingresso, corridoi umanitari e riformare le politiche di asilo. Chiediamo di far sì che la giornata di questo 18 Dicembre non sia una mera ricorrenza, ma, che sia un punto d’inizio per iniziare realmente ad occuparsi della gravissima situazione che vede i migranti costretti a fuggire dalle proprie terre perché da anni depredate, violentate e impoverite anche dall’occidente. In collegamento anche con il presidio di Catania gli organizzatori invitano la cittadinanza di Palermo ad unirsi ad un grido, all’unisono con le altre città italiane nell’abito del movimento AbolishFrontex, volto alla richiesta di Giustizia ed Uguaglianza per tutti e tutte. [comunicato di Forum Antirazzista Palermo\ Stra Vox\Mediterranea Saving Humans Palermo\Moltivolti\Comitato di base No MUOS – Palermo\Gambian Association Palermo]