lunedì 5 luglio 2021

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 News della contronarrazione sociale 

  Rubrica settimanale su eventi e fatti in Sicilia        -a cura RedazionePA-


Geo Barents: Determinati a tornare a salvare vite in mare – Comunicato MSF
Nota- Usb: “Chiediamo ai Sindaci e alla Regione un’ordinanza che vieti il lavoro nei campi nelle ore più calde! Non si può e non si deve morire di lavoro!”
Licenziamenti in massa al Petrolchimico di Priolo. Altri 1.200 posti in bilico. Allarme a Siracusa: mille in cassa integrazione 
Dopo lo sgombero della Casa del Popolo una lunga trattativa con la Giunta Orlando per l’assegnazione di un bene comunale non utilizzato sul filo di lana tutto si blocca e si paralizza. Perché ? le risposte in un’assemblea pubblica 
Lo sbarco alleato, la scomparsa delle lucciole e il miraggio siciliano
Palazzo Belmonte-Riso – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea. Intreccio “Michelangelo Merisi”: presentazione del racconto “La Buona Ventura
Il Percorso d’arte tra Copenaghen, Palermo e Roma.  A Spazio Cultura: la “pittora” ribelle e libera 

Geo Barents: Determinati a tornare a salvare vite in mare – Comunicato MSF
Mentre piangiamo ancora le vittime dell’ultimo naufragio a poche miglia da Lampedusa, arrivano notizie di un altro naufragio al largo della Tunisia, e i corpi di donne a bambini stanno raggiungendo le coste libiche. In soli 6 mesi dall’inizio del 2021, almeno 721 persone risultano morte o disperse nel tentativo di attraversare la rotta migratoria più letale al mondo

Medici Senza Frontiere dopo il fermo amministrativo della nave Geo Barents ad Augusta, l’ultima nave umanitaria bloccata in un porto italiano proprio mentre in mare si consumava l’ennesimo naufragio, il secondo in pochi giorni, chiede alle autorità italiane il tempestivo rilascio della Geo Barents perché possa tornare al più presto a salvare vite in mare. Il blocco della Geo Barents è l’ennesima prova dell’accanimento amministrativo delle autorità italiane e delle misure punitive sistematicamente adottate per bloccare l’azione umanitaria in mare. Dal 2019 ad oggi, le autorità italiane hanno condotto 16 ispezioni sulle navi umanitarie, portando 13 volte a un fermo amministrativo, per un totale di 1078 giorni in cui queste navi non hanno potuto salvare vite in mare.
Oltre a una serie di inadempienze minori che si possono facilmente rettificare, le autorità italiane contestano l’adeguatezza della nave nel condurre sistematica attività di ricerca e soccorso. Ma il diritto internazionale non prevede una specifica classificazione internazionale per le navi di soccorso umanitarie e la sistematicità degli interventi è causata innanzitutto dal mancato adempimento degli obblighi di soccorso da parte delle autorità competenti. I rilievi sull’eccessivo numero di persone a bordo non tengono inoltre in considerazione le clausole di esonero che la stessa Convenzione SOLAS per la salvaguardia della vita umana in mare (art. IV.b) contempla in stato di necessità e per causa di forza maggiore in caso di recupero e trasporto di naufraghi.
La Geo Barents è in mare per la vergognosa assenza di una capacità di soccorso guidata dagli stati lungo il confine marittimo più letale al mondo. Nel frattempo, gli Stati UE sostengono la pericolosa guardia costiera libica e bloccano gli sforzi delle organizzazioni nel riempire quel drammatico vuoto. MSF farà tutto il possibile per tornare al più presto a salvare vite in mare.
Le richieste di MSF:
– MSF chiede alle autorità italiane il rilascio tempestivo della nave di ricerca e soccorso Geo Barents, come previsto dalle procedure esistenti
– Gli stati e le istituzioni europei devono porre fine al più presto al loro supporto politico e materiale alla guardia costiera libica, che porta a un sistema di intercettazioni e ritorni forzati in Libia. Gli stati membri dell’UE devono urgentemente indagare su ogni segnalazione di respingimenti e altri ritorni illegali. La guardia costiera libica finanziata dall’UE ha dimostrato in molte occasioni che i propri comportamenti violenti e l’incapacità di condurre e coordinare operazioni SAR mettono le vite delle persone in pericolo e causano nuove morti.



Nota- Usb\ Federazione del Sociale: “Chiediamo ai Sindaci e alla Regione un’ordinanza che vieti il lavoro nei campi nelle ore più calde! Non si può e non si deve morire di lavoro!”

“Dopo la morte di Camara Fantamadi, il lavoratore agricolo maliano deceduto a soli 27 anni sul posto di lavoro per via del caldo insostenibile dei campi del brindisino, la regione Puglia ha emanato un’ordinanza con efficacia immediata che vieta di lavorare nei campi dalle ore 12.00 alle 16.00 per tutta la stagione estiva. Camara è morto di lavoro. È morto il 24 giugno per una giornata lavorativa, per pochi spiccioli. Il luogo del decesso è una pura fatalità: anche in Sicilia, anche nella provincia di Ragusa, si lavora senza eccezioni con orari improponibili, nonostante l’ondata di caldo riguardi anche noi e nonostante le temperature da record siano invivibili”.
La Federazione del Sociale dell’Unione Sindacale di Base (USB) scrive nella nota: “Le temperature dentro le serre superano di buon grado i 50° percepiti, un intollerabile incubo a cottura lenta. Molte lavoratrici e molti lavoratori ci fanno quotidianamente presente il problema, sottolineando che molte/i di loro svengono anche diverse volte al giorno, proprio a causa delle insopportabili temperature. Le serre sono luogo di lavoro anche per le donne – e i minori – che, spesso, non reggono il caldo atroce, la fatica e le interminabili ore di lavoro dentro i tunnel o i teloni di plastica roventi…  Chiediamo che le amministrazioni prendano posizione su questa problematica, con ordinanze comunali in merito a questa eccezionale ondata di calore, chiediamo che venga vietato e multato il lavoro serricolo ed agricolo nelle ore più calde nella giornata, dalle 12.00 alle 16.00. In tal modo, l’orario di una giornata lavorativa potrebbe dispiegarsi dalle 6.00 del mattino alle 12.00 (6 ore al giorno), oppure, laddove possibile, turni di 8 ore con orario spezzato, ovvero dalle 6.00 alle 10.00 e dalle 16.00 alle 20.00, per 5 giorni alla settimana”.
In sostanza, La Federazione del Sociale dell’Unione Sindacale di Base (USB-Sicilia) chiede alle Autorità pubbliche competenti di essere convocata formalmente per discutere della questione (leggi nota integrale su sicrapress)

 

Licenziamenti in massa al Petrolchimico di Priolo. Altri 1.200 posti in bilico. Via ai licenziamenti alla Lukoil: “i padroni della multinazionale non hanno aspettato nemmeno un giorno”. Allarme a Siracusa: mille in cassa integrazione – comunicato  Proletari Comunisti

Al pronti-via ci sono subito le prime conseguenze dello stop al blocco dei licenziamenti. Da lunedì tutti i 996 dipendenti Lukoil dell’Isab di Priolo Gargallo – 14 dei quali in servizio a Roma – saranno in cassa integrazione a rotazione: gli ammortizzatori sociali dureranno fino al 3 ottobre e sonno stati motivati con la crisi del settore”.
È solo una scusa, come quelle che prenderanno tutti quelli pronti a licenziare, ma con questa posizione sono d’accordo pure i sindacalisti – “lo scenario petrolifero – dicono i tre confederali -appare infatti ancora depresso, a causa principalmente del diffondersi di alcune varianti del virus e del ritardo nella campagna di vaccinazione”. A parte questa “analisi” piuttosto sballata, così giustificano di fatto i padroni, mentre invece il settore petrolifero è in netta ripresa non solo nel prezzo che risale oltre i 70 dollari al barile ma come necessità produttiva che accompagna la “ripresa” post pandemia!
La firma del “protocollo d’intesa” di qualche mese fa che dichiarava la “crisi complessa” dell’area, come si vede, non è servita a niente! (cfr.blogspot)
In attesa degli altri licenziamenti, non servono, le chiacchiere del governo e dei suoi vari ministri: come ha detto Orlando, questo è il sistema di mercato! In attesa degli altri licenziamenti è necessario organizzarsi per combattere al meglio questo sistema!
 
Palermo, dopo lo sgombero della Casa del Popolo una lunga trattativa con la Giunta Orlando per l’assegnazione di un bene comunale non utilizzato sul filo di lana tutto si blocca e si paralizza. Perché ? le risposte in un’assemblea pubblica 
Venerdì 2 luglio  si è svolta l’Assemblea pubblica dal titolo: “BENI COMUNI O INTERESSI PRIVATI?”

Dopo l’ingiusto, inutile e brutale sgombero della Casa del Popolo, che utilizzava i locali vuoti dell’ex Istituto dei sordomuti di Via Cavour, sgombero che ha interrotto un’intensa attività sociale e mutualistica, interamente gratuita, i soggetti che ivi si riunivano iniziavano subito un processo di rivendicazione per la prosecuzione della loro attività. Si decideva di avviare una lunga trattativa con il COMUNE di PALERMO, che, a parole, nella persona dell’allora assessore Mattina, riconosceva l’alto valore sociale dell’esperienza interrotta e dichiarava la sua disponibilità e quella di tutta l’Amministrazione comunale a fornire risposte concrete con l’assegnazione di un bene comunale non utilizzato.
Questa trattativa durava da quasi un anno, in mezzo a cento difficoltà e lungaggini, sino a che si raggiungeva un accordo sul possibile utilizzo di un immobile, un ex asilo e centro vaccinale non più utilizzato, nei pressi dell’Ospedale Civico, in via Lazzaro.
ABBIAMO DECISO DI DENUNCIARE PUBBLICAMENTE LA MALA GESTIONE DEGLI IMMOBILI DI PROPRIETÀ COMUNALE E/O LA GESTIONE OCCULTA IN FAVORE DI “AMICI” DEGLI AMICI POTENTATI !!!
Si arriva alla stesura di un atto in cui si attesta questa disponibilità e si chiede al Settore di competenza di predisporre la consegna dei locali, un atto firmato dallo stesso Sindaco di Palermo, dal Vicesindaco e dall’ex Assessore Giuseppe Mattina. Successivamente viene predisposta una nota ufficiale dal Settore Risorse immobiliari che ci annuncia che a breve si sarebbe proceduto alla stipula del contratto e alla consegna dei locali.
Inspiegabilmente si adombrano mille difficoltà da parte dei dirigenti dell’Assessorato al Patrimonio, il solito rimpallo di responsabilità, il tutto blocca e paralizza, senza una motivazione ufficiale, la concessione del bene.
Noi, a differenza di altri, siamo testardi e gente seria… e vogliamo andare in fondo a tutta la vicenda. Scopriamo con una certa facilità che dietro questi strani “palliamenti” c’è un interesse privato molto potente ed influente negli uffici comunali, che NON SOPPORTA questa assegnazione, avendo messo gli occhi da tempo sulla medesima struttura.
Entra in campo la figura di una suorina, donna potente e ben ammanigliata con politici e funzionari pubblici. Una monaca che gestisce un intero immobile a fianco a quello da noi richiesto (la struttura gestita da suor Susanna nasce nel 2011, è stata inaugurata dal cardinale Romeo, all’epoca vescovo di Palermo, all’inaugurazione erano presenti l’assessore al Bilancio del Comune di Palermo Luciano Abbonato e l’ex presidente della Provincia di Palermo Giovanni Avanti). Scopriamo con altrettanta facilità che, pur essendoci ancora aperto un procedimento amministrativo che ci riguarda, nei prossimi giorni la suorina dovrebbe firmare il contratto per gli stessi locali da noi richiesti. Ma purtroppo per la suorina, noi siamo gente assai determinata, quindi decidiamo di non voler subire gli atteggiamenti di potentati che si mettono al servizio di una suorina dall’aria mite ma che con i potentati ci va a braccio.
Abbiamo voluto rendere pubblica tutta questa vicenda per dimostrare per l’ennesima volta le condizioni di abbandono in cui versano gli immobili di proprietà comunale, la scorrettezza di funzionari e dirigenti comunali, il voler favorire interessi privati a discapito di servizi che noi avremmo offerto ai più disagiati, non solo in assoluta gratuità ma senza, MAI, chiedere un centesimo di finanziamento pubblico e/o privato.
L’Assemblea di ieri è stata una prima tappa di un percorso che non abbiamo nessuna intenzione di abbandonare, abbiamo inoltrato una richiesta di accesso agli atti e già la prossima settimana andremo a ritirare la documentazione legata ai locali di via Lazzaro, l’ho già scritto, noi siamo gente seria e determinata, non ci tireremo indietro, anche e consapevoli di urtare la suscettibilità di chi vorrebbe metterci a tacere, chiaramente ottenendo il risultato opposto !

Lo sbarco alleato, la scomparsa delle lucciole e il miraggio siciliano
Palermo, Lunedì 5 ore18.30 – Circolo Arci Tavola Tonda Cantieri Culturali della Zisa

L’ultimo lavoro di Giuseppe Oddo, “Il miraggio della terra in Sicilia. Dallo sbarco alleato alla scomparsa delle lucciole (1943 – 1969)”  sarà presentato nello spazio all’aperto del circolo Arci Tavola Tonda  ai Cantieri Culturali della Zisa.  Questa ricerca è articolata in quattro tappe:  “dalle leggi di eversione dell’asse gesuitico in Sicilia (1767) alla fine del Regno delle Due Sicilie (1860); dall’annessione della Sicilia al Regno Sabaudo allo scioglimento dei Fasci dei lavoratori (1894); dalla grande migrazione transoceanica alla caduta del fascismo (1943); e infine quest’ultimo tratto, dal 1943 alla pasoliniana “scomparsa delle lucciole”, cioè la crisi, nel decennio Sessanta, della civiltà contadina tradizionale”.
Il libro, sarà presentato con l’autore da:
Salvatore Nicosia (Istituto Gramsci Siciliano); Manuela Patti (ricercatrice di Storia contemporanea – UNIPA); Caterina Sindoni (docente di Storia della Pedagogia UNIME) e Franco Nicastro (giornalista).
Per prenotare scrivere a info@istitutogramscisiciliano.it

 
Palazzo Belmonte-Riso – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea. Intreccio “Michelangelo Merisi”: presentazione del racconto “La Buona Ventura. Dalla parte di Caravaggio 1969-2019”  di Ketty Giannilivigni
Palermo, martedì  6 ore 17:30 –, , Palazzo Belmonte Riso –Corso Vittorio Emanuele, 365

Nel quadro delle iniziative culturali del presidio museale d’arte moderna e contemporanea sarà presentato il libro di Ketty Giannilivigni, La Buona ventura, edito per i tipi di Torri del Vento” (2020).  L’autrice del volume, redattrice dell’Agenzia giornalistica Pressenza Italia, racconta in una Palermo dei nostri giorni di una insegnante di storia dell’arte in pensione che “rivede la propria esistenza al seguito di un filo conduttore d’eccezione: l’opera di Caravaggio”.
Partendo dal famoso trafugamento della Natività di Michelangelo Merisi nel ‘69, la protagonista trova il motivo ispiratore per “una riflessione più ampia sia sul senso del valore da attribuire a opere d’arte e beni artistici e storici, sia sulla loro tutela mediante un’autentica «assunzione di responsabilità» da parte degli abitanti della città”. 
Con la partecipazione dell’autrice, i lavori saranno introdotti da Luigi Biondo, Direttore del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea.
interverranno:
Laura Cappugi (Direttore del Centro Regionale del Catalogo e della Documentazione)
Giulia Davì (Storico dell’arte e Dirigente emerito dei Beni culturali della Regione Siciliana)

 
Il Percorso d’arte tra Copenaghen, Palermo e Roma.  di Elisa Boglino A Spazio Cultura la “pittora” ribelle e libera – Palermo 8 luglio ore 18.00 – Evento online – comunicato

Dalla Libreria Macaione si terrà l’incontro con Anna Maria Ruta per la presentazione del suo nuovo libro “Elisa M. Boglino. Un percorso d’arte tra Copenaghen, Palermo e Roma”, novità editoriale delle Edizioni d’Arte Kalòs. A dialogare con l’autrice sarà la professoressa Gabriella Maggio del Circolo dei Lettori di Spazio Cultura.
Definita “pittrice ribelle, libera”, Boglino è un’artista da riproporre oggi allo sguardo della critica e del pubblico come “pittora” di tutto rispetto, tra le protagoniste più significative della storia dell’arte del Novecento.
Per maggiori info telefonare al numero 091 6257426

 

 

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