lunedì 16 marzo 2020

NESSUNO DEVE ESSERE LASCIATO INDIETRO

 - Toni Casano -      La necessità degli “ultimi” al tempo del Coronavirus   


  il Terzo Settore siciliano si mobilità per garantire il mutuo subsidium a 

 senzatetto, disabili e indigenti  

 Il movimento del volontariato religioso e laico dell’Isola lancia forte un grido di   allarme sulla condizione drammatica in cui versano le persone indigenti e disabili 

In questi giorni è stata indirizzata alle massime autorità siciliane una lettera aperta, con la quale soggetti sociali sottoscrittori (Enti, Associazioni e Fondazioni) sollecitano – ciascuno per le proprie competenze –  il Presidente e gli Assessori della Giunta regionale ed i Sindaci delle Città metropolitane, invitandoli a porre in essere urgentemente i provvedimenti richiesti con la missiva suddetta, a garanzia dei diritti inviolabili e costituzionalmente tutelati, in favore dei senzatetto e di quanti si trovano in stato di disabilità e d’indigenza.
La rete associativa firmataria della lettera aperta fa osservare che, in merito all’adozione del DPCM del 9 marzo scorso, con il quale sono stati estesi in tutta il territorio dello Stato le misure restrittive di mobilità della popolazione, al fine di contenere il contagio virale, sono insorti “seri problemi interpretativi in ordine alle condizioni per (e alla stessa possibilità di) garantire la tutela dei diritti fondamentali alle persone senzatetto, da considerare certamente tra i più fragili davanti alla crisi”.
In effetti, a parte la paradossale eventuale pretesa nei loro confronti di richiedere una improponibile autocertificazione giustificativa della necessità degli spostamenti, quel che va rilevato è il rischio che corrono queste persone, a cui già di fatto viene misconosciuto l’essere soggetto di diritto e che, soprattutto nello stato dell’attuale emergenza sanitaria, rischiano di non avere garantito il riconoscimento della titolarità e tutela dei diritti fondamentali.
In questo senso la rete di volontariato siciliano, nella  considerazione di un’applicazione letterale del decreto limitativo della libertà di movimento, appalesa la preoccupazione di una revoca della  “possibilità per i membri delle associazioni di volontariato di procedere alla distribuzione dei pasti”, e di garantire dei “posti letto presso propri locali”.
Dubbi e perplessità permangono anche alla luce delle disposizioni del DPCM dello scorso 11 marzo, le quali “prevedono che restino aperti i negozi di generi alimentari, onde garantire l’approvvigionamento di quanti siano in grado di acquistare quei generi, mentre nulla si prevede – scrivono gli enti operatori –  per consentire l’apertura dei servizi di ‘banco alimentare’ per garantire per quanto possibile e secondo le disponibilità dei diversi enti un simile accesso ad indigenti e senzatetto”.
Le realtà di volontariato sottoscrittrici dell’appello alle maggiori autorità siciliane, pur condividendo responsabilmente le misure resesi necessarie al contenimento pandemico, e ritengono “che tutte le persone sul territorio regionale debbano essere poste nelle condizioni sostanziali di rispettare le prescrizioni del decreto e che peraltro in un opportuno bilanciamento la emergenza sanitaria e tanto meno la paura che la accompagna non debbano finire per lacerare i diritti fondamentali riconosciuti dalla nostra Carta costituzionale, a cominciare dai diritti inviolabili dell’uomo e dai principi di solidarietà politica e sociale e di sussidiarietà”.
Coerentemente a questi principi, gli operatori del volontariato, chiedono alla Giunta regionale e alle Città metropolitane di assumere i provvedimenti opportuni, al fine di garantire nel territorio “il rispetto dei diritti inviolabili dell’uomo e dei diritti costituzionali delle persone indigenti, disabili e senzatetto sul territorio siciliano”. 
Un quadro normativo che contempli la possibilità di coinvolgere gli operatori della solidarietà, consentendo di svolgere “le attività degli enti del Terzo settore che prestano assistenza alle persone indigenti e disabili e le attività di volontariato che garantiscono aiuto alimentare e farmaceutico e disponendo circa l’utilizzo di immobili del patrimonio per l’ospitalità h24 delle suddette persone”.