rete antirazzista catanese
Giù le mani dalla Sea Watch3
Presidio Solidale al porto di Licata
Sabato 25 maggio ore 16
La Sea Watch3, posta sotto sequestro dalla Guardia di Finanza da lunedì scorso al porto di Licata, dopo aver sbarcato a Lampedusa gli ultimi 47 superstiti, si prepara a vivere un altro calvario nella nostra isola
Dopo la permanenza di oltre 3 settimane nel porto di Catania, la Sea Watch3 ha ripreso la sua preziosa attività di salvataggio di donne, uomini e bambini, nonostante la delirante propaganda razzista di chi ci governa si ostini a voler difendere la “sicurezza dei confini” da fantomatiche di “invasioni”, a calunniare le Ong delle navi umanitarie accusandole di essere “trafficanti” di esseri umani, mentre i veri trafficanti sono lautamente finanziati dai governi europei e mentre il Tribunale di Catania, che ha contribuito ad innescare la campagna di criminalizzazione delle Ong, è costretto ad archiviare il caso della Open Arms.
Dal caso Diciotti, in tutti gli altri successivi salvataggi sono sempre più aumentati i pretesti per sabotare i salvataggi , utilizzando troppi media compiacenti per diffondere false notizie sull’assenza di morti nel Mediterraneo e sulla fine delle partenze di migranti.
La Sea Watch3, posta sotto sequestro dalla Guardia di Finanza da lunedì scorso al porto di Licata, dopo aver sbarcato a Lampedusa gli ultimi 47 superstiti, si prepara a vivere un altro calvario nella nostra isola. Così come da gennaio scorso da Siracusa e da Catania ci si è mobilitati per far sentire all’equipaggio ed alle/i migranti la nostra calorosa Solidarietà ed il nostro sostegno per moltiplicare i soccorsi in mare e per aprire i porti ad una degna accoglienza alle sorelle ed ai fratelli migranti.