mercoledì 25 ottobre 2023

ISRAELE BLOCCA I LAVORATORI PALESTINESI

 -a cura di  ɱ  Ƌ ϼ -   Yatta, quella che sembrava una città tranquilla
 

Prima del 7 ottobre, molti lavoratori di Gaza trovavano opportunità di lavoro in vari settori israeliani, per sostenere le proprie famiglie e colmare le lacune economiche nella Striscia di Gaza, da tempo soggetta al blocco israeliano

Yatta, quella che sembrava una città tranquilla, ora è stata oggetto di incursioni notturne, alla pari delle città dove la resistenza è più nota, con decine di arresti

Arrivarci poi è un terno al lotto.
Primo, c'è poca gente che viaggia, così l'autista deve inventarsi il percorso per caricare e scaricare passeggeri, senza poter sperare di fare un viaggio diretto a carico pieno.
Secondo, ci sono sempre i check point chiusi, che bisogna aggirare dalle campagne, in particolare si deve attraversare un piccolo centro con strade strette e ripidissime. Così anche l'arrivo: tutte le strade che portano a Yatta sono chiuse, dobbiamo entrare attraverso un uliveto con stradella sconnessa.
Il lavoro? Da qui tantissimi andavano nel '48; ora non si entra da nessuna parte, nessuno può andare a lavorare. Almeno qui i lavoratori sono a casa loro, non come i Gazawy, che se sono fortunati sono in qualche casa messa a disposizione da volontari, se sfortunati sono in campi di concentramento, ma non si lavora.
Almeno a casa le pecore, i colombi e le galline mangiano, il pane è in forno...
Ma gli aerei da guerra passano continuamente sulle nostre teste e si vedono benissimo. Ecco se, come dicono gli israeliani, l'ospedale al ahli è stato distrutto da detriti di razzetti facendo i suoi 500 morti, cosa fanno invece questi enormi bombardieri? Le passeggiate?
Questa notte hanno arrestato un bel numero dei 45 lavoratori Gazawy che eravamo andati a trovare!
Prima del 7 ottobre, molti lavoratori di Gaza trovavano opportunità di lavoro in vari settori israeliani, per sostenere le proprie famiglie e colmare le lacune economiche nella Striscia di Gaza, da tempo soggetta al blocco israeliano. Nonostante avessero un permesso di lavoro e fossero separati dai loro cari a causa del blocco in corso, questi lavoratori sono riusciti a inviare sostegno finanziario alle loro famiglie a Gaza prima del 7 ottobre.
Sfortunata svolta degli eventi:
Tuttavia, dopo il 7 ottobre, questi lavoratori di Gaza sono diventati vittime di una svolta tragica e ingiusta degli eventi. I datori di lavoro israeliani, spinti dall’odio e dalla pressione politica, hanno iniziato a licenziarli dai loro posti di lavoro. Questa decisione è stata spesso accompagnata da accuse infondate di terrorismo e dal considerarli una minaccia alla sicurezza semplicemente perché erano palestinesi di Gaza.
Alcuni hanno trovato rifugio grazie alla generosità delle persone della città di Hebron, che hanno fornito loro rifugio mentre aspettavano l'opportunità di tornare a Gaza o riprendere il lavoro.
Violenza e targeting:
Ciò che è ancora più terrificante sono i casi di violenza e molestie che alcuni di questi lavoratori hanno subito. Individui israeliani, motivati ​​da pregiudizi, hanno preso di mira questi lavoratori sfollati, arrivando al punto di ferirli fisicamente e sparargli, esacerbando ulteriormente la loro sofferenza.
Detenzione illegale:
Il capitolo più oscuro di questa dura prova si è verificato quando, la notte del 22 ottobre, le forze di occupazione israeliane hanno detenuto illegalmente un certo numero di questi lavoratori e li hanno incarcerati. Sono stati trasferiti in località segrete, lasciando le loro famiglie a Gaza nella paura per la loro sicurezza.

Abu Sara